Separazione e divorzio: quali sono le differenze?




Separazione e divorzio: quali sono le differenze?

Separazione e divorzio sono due termini spesso confusi e utilizzati erroneamente come sinonimi, ma in realtà si tratta di due situazioni distinte nel campo del diritto di famiglia. In questo articolo approfondiremo le differenze tra separazione e divorzio, analizzando le caratteristiche specifiche di ciascuna procedura e i presupposti dell'una e dell'altra.

Cosa sono la separazione e il divorzio?



La separazione dei coniugi è una condizione legale in cui gli obblighi matrimoniali vengono temporaneamente sospesi. Si tratta di una fase di transizione che offre ai coniugi la possibilità di riconciliarsi o di giungere a una conclusione definitiva attraverso il divorzio. Con la separazione, i coniugi vengono autorizzati a vivere separati e si regolano alcuni aspetti patrimoniali, come l'assegno di mantenimento per il coniuge e per i figli e l'assegnazione della casa coniugale. I coniugi possono decidere di rimanere in questo stato transitorio, riconciliarsi o divorziare.

Il divorzio, invece, spezza definitivamente il legame matrimoniale: i coniugi non sono più sposati, possono passare a nuove nozze e non ereditano più l'uno dall'altro.

Differenze tra separazione e divorzio

1. Status e possibilità di nuove nozze



La differenza più rilevante tra separazione e divorzio riguarda la possibilità di contrarre nuove nozze. In caso di separazione, gli obblighi matrimoniali sono solo temporaneamente sospesi, quindi non è possibile risposarsi. Dopo il divorzio, invece, entrambe le parti possono contrarre nuovo matrimonio poiché il legame precedente è definitivamente sciolto.

2. Tempistiche



Nel nostro ordinamento, salvo rare eccezioni, i coniugi devono prima separarsi e poi divorziare. Il divorzio può essere richiesto dopo 6 mesi dalla separazione consensuale o 12 mesi dalla separazione giudiziale. Si tratta di un termine ridotto da pochi anni, in precedenza occorrevano 3 anni.

Il coniuge che vuole sposarsi nuovamente, dovrà prima separarsi e poi, atteso questo termine, fare anche la procedura di divorzio, che a differenza della prima fa venir meno il vincolo matrimoniale.

3. Assegno di mantenimento



Sia in caso di separazione che di divorzio, il coniuge debole può chiedere il riconoscimento di un assegno di mantenimento, ma i presupposti sono diversi. In sede di separazione, l'assegno serve a garantire lo stesso tenore di vita goduto durante il matrimonio. La Cassazione indica che "l'assegno di separazione presuppone la permanenza del vincolo coniugale, e, conseguentemente, la correlazione dell'adeguatezza dei redditi con il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio, essendo ancora attuale il dovere di assistenza materiale, che non presenta alcuna incompatibilità con tale situazione temporanea, dalla quale deriva solo la sospensione degli obblighi di natura personale di fedeltà, convivenza e collaborazione e che ha una consistenza ben diversa dalla solidarietà post-coniugale, presupposto dell'assegno di divorzio" (Cass. 30 settembre 2022, n. 28483).

Nel divorzio, invece, l'assegno ha una funzione assistenziale, compensativa e perequativa, e viene riconosciuto solo se vi sia una necessità assistenziale o abbia una funzione compensativa e perequativa. La Cassazione ha indicato che "l'assegno divorzile ha una imprescindibile funzione assistenziale, ma anche, e in pari misura, compensativa e perequativa. Pertanto, qualora vi sia uno squilibrio effettivo, e di non modesta entità, tra le condizioni economico-patrimoniali degli ex coniugi, occorre accertare se tale squilibrio sia riconducibile alle scelte comuni di conduzione della vita familiare, alla definizione dei ruoli all'interno della coppia e al sacrificio delle aspettative di lavoro di uno dei due. Laddove, però, risulti che l'intero patrimonio dell'ex coniuge richiedente sia stato formato, durante il matrimonio, con il solo apporto dei beni dell'altro, si deve ritenere che sia stato già riconosciuto il ruolo endofamiliare dallo stesso svolto e - tenuto conto della composizione, dell'entità e dell'attitudine all'accrescimento di tale patrimonio - sia stato già compensato il sacrificio delle aspettative professionali oltre che realizzata con tali attribuzioni l'esigenza perequativa, per cui non è dovuto, in tali peculiari condizioni, l'assegno di divorzio" (Cass. 30 novembre 2021, n. 37571).

4. Diritti successori



In caso di separazione senza addebito, il coniuge separato mantiene gli stessi diritti successori del coniuge non separato. Se la separazione avviene con addebito, ossia quando viene stabilito che la fine del matrimonio è dovuta alla violazione dei doveri coniugali da parte di uno dei coniugi, il coniuge responsabile perde i diritti ereditari, anticipando alla separazione la cessazione dei legami utili alla successione.

Dopo il divorzio, si perdono tutti i diritti successori acquisiti con il matrimonio, ma il coniuge superstite beneficiario di un assegno divorzile può ricevere un assegno periodico a carico dell'eredità se versa in stato di bisogno, come previsto dall'art. 9-bis della legge n. 898/1970.

Analogie tra separazione e divorzio



Nonostante le differenze, separazione e divorzio presentano alcune analogie:

  • Entrambe le procedure possono essere formalizzate in via consensuale o giudiziale
  • Le procedure consensuali si svolgono in Tribunale con il medesimo iter e possono essere gestite anche con la negoziazione assistita
  • In presenza di figli, sia nella separazione che nel divorzio, è necessario decidere per la loro gestione, il diritto di visita e l'eventuale assegno dovuto da un coniuge all'altro
  • In entrambi i casi, è possibile assegnare la casa coniugale al coniuge con cui i figli stiano prevalentemente


Conclusioni



In sintesi, separazione e divorzio sono procedure diverse ma interconnesse, entrambe finalizzate a far venir meno il vincolo matrimoniale. Le principali differenze riguardano la possibilità di contrarre nuove nozze, i diritti successori e i presupposti per l'assegno di mantenimento.

Nel nostro ordinamento è possibile procedere al divorzio senza prima aver fatto la separazione solo in limitatissimi casi: quando uno dei coniugi ha commesso reati particolarmente gravi; il matrimonio non è stato consumato; uno dei due coniugi ha avuto all'estero l'annullamento o lo scioglimento del matrimonio o ha contratto all'estero nuovo matrimonio; oppure se è passata in giudicato la sentenza di rettificazione di attribuzione di sesso.

È importante comprendere queste distinzioni per affrontare consapevolmente il percorso più adatto alla propria situazione.

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