Nuove Prospettive sulla Revisione dell’Assegno Divorzile: Il Caso della Nuova Convivenza



La Suprema Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 3761 del 12 febbraio 2024, ha stabilito importanti criteri in tema di revisione dell’assegno divorzile, segnando un’evoluzione significativa nel diritto di famiglia italiano. Il caso in esame ha evidenziato come la nuova convivenza dell’ex coniuge beneficiario dell’assegno possa incidere sulla determinazione della sua entità, sia in termini assistenziali che perequativi.

Il principio cardine è che non può bastare un automatico “dimezzamento” dell’assegno in fase di revisione, ma è necessaria una valutazione approfondita delle reali condizioni economiche degli ex coniugi, considerando anche le eventuali maggiori disponibilità economiche derivanti dalla nuova convivenza. La Cassazione ribadisce l’importanza di una comparazione aggiornata delle situazioni patrimoniali e reddituali, per garantire un trattamento equo e conforme alle mutate circostanze di vita.

Questa decisione porta con sé una riflessione più ampia sul concetto di solidarietà post-matrimoniale e sulla necessità di adeguare gli strumenti giuridici alle dinamiche sociali e familiari contemporanee. L’orientamento della Cassazione invita a una maggiore attenzione e sensibilità nell’applicare la legge, promuovendo una giustizia che sia veramente al passo con i tempi.

La revisione dell’assegno divorzile, in questo contesto, si conferma come uno strumento dinamico, capace di adattarsi alle evoluzioni delle relazioni familiari e alle loro conseguenze economiche. Un principio, quello della flessibilità e dell’adeguamento alle circostanze reali, che dovrebbe guidare sempre più l’interpretazione e l’applicazione del diritto di famiglia, nel rispetto dei principi di equità e solidarietà.

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